CER 150110
Smaltimento rifiuti di imballaggi contaminati
Smaltimento rifiuti speciali: imballaggi contaminati da sostanze pericolose
Gli imballaggi contaminati da sostanze pericolose, identificati con il codice CER 150110*, vengono prodotti nel comparto industriale, artigianale e agricolo come residuo di produzione o lavorazione.
Per lo smaltimento di questi rifiuti pericolosi occorre prestare attenzione. Un’errata attribuzione del codice o un’errata gestione del rifiuto espongono il produttore a pesanti sanzioni, fino ad arrivare a provvedimenti penali.
Le sostanze inquinanti contenute nei rifiuti identificati dal codice CER 150110*, se non correttamente gestite, possono danneggiare l’ambiente e mettere a rischio la salute.
Smaltimento rifiuti speciali: imballaggi contaminati da sostanze pericolose
Gli imballaggi contaminati da sostanze pericolose, identificati con il codice CER 150110*, vengono prodotti nel comparto industriale, artigianale e agricolo come residuo di produzione o lavorazione.
Per lo smaltimento di questi rifiuti pericolosi occorre prestare attenzione. Un’errata attribuzione del codice o un’errata gestione del rifiuto espongono il produttore a pesanti sanzioni, fino ad arrivare a provvedimenti penali.
Le sostanze inquinanti contenute nei rifiuti identificati dal codice CER 150110*, se non correttamente gestite, possono danneggiare l’ambiente e mettere a rischio la salute.
Smaltimento CER 150110: perché affidarti a Ecodep
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DI COSA PARLIAMO
Codice CER rifiuti pericolosi
Il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) individua con delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in coppie, le diverse tipologie di rifiuto in base al processo produttivo da cui è originato.
Il primo gruppo di numeri identifica il capitolo, il secondo è destinato al processo produttivo da cui il rifiuto è originato, mentre il terzo indica le sostanze effettivamente contenute nel rifiuto.
I codici CER identificano rifiuti sia non pericolosi che pericolosi, identificati dalla presenza di un asterisco inserito a fine codice. La pericolosità del rifiuto viene stabilita tramite la provenienza del rifiuto stesso o da analisi di laboratorio che verificano il superamento di “valori soglia” individuati dalle Direttive sulla classificazione.
L’elenco dei codici CER è inserito nell’Allegato D del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 che tratta le “Norme in materia ambientale – Parte quarta – Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati”.
Al comma 3 sono specificati i criteri da seguire per la corretta individuazione del codice CER da attribuire ad un rifiuto, stabilito in funzione dell’attività e dello specifico processo produttivo che lo ha generato.
In base al codice CER viene stabilita e normata la gestione totale del rifiuto, dallo stoccaggio allo smaltimento.
Il mancato rispetto delle normative comporta sanzioni amministrative e penali sia a carico dell’azienda che dei legali responsabili.
Recupero imballaggi pericolosi
Gli imballi che hanno contenuto prodotti pericolosi, identificati dal codice EER 150110 seguito da un asterisco, sono ritenuti pericolosi in quanto sono entrati in contatto con sostanze inquinanti.
Secchi, fusti, taniche, cisterne, flaconi, bottiglie sono contaminati se contengono residui di sostanze come:
_ liquidi e solidi corrosivi
_ liquidi e solidi infiammabili
_ sostanze tossiche
_ vernici o solventi
_ comburenti
_ materie autoreattive
In questo caso è fondamentale procedere al corretto smaltimento, per evitare sanzioni e soprattutto per salvaguardare l’ambiente e le persone.
All’interno dell’Elenco Europeo dei Rifiuti, il capitolo 15 identifica tutti i rifiuti di imballaggio.
Questi vengono descritti e suddivisi dalle due successive coppie numeriche che li organizzano anche in base al materiale di cui sono fatti.
Possono essere di carta e cartone, imballaggi di plastica, in legno, metallici, in materiali misti, in vetro o in materia tessile e, nel caso in cui siano stati contaminati da sostanze pericolose, vengono identificati esclusivamente dai codici CER 150110* oppure 150111*.
Il codice CER 150110* viene assegnato agli “imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze”, mentre il codice CER 150111* classifica gli “imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti”.
Le attività di recupero di imballaggi pericolosi sono tra le operazioni che alcuni partner di servizi ambientali offrono nel trattamento dei rifiuti.
Solo chi dispone di autorizzazioni e certificazioni ad hoc può offrire il servizio, assicurando al produttore dei rifiuti il rispetto delle disposizioni ambientali in vigore.
Per un’industria o un’azienda che impiega nelle sue lavorazioni prodotti pericolosi, è fondamentale procedere alle corrette operazioni per stoccare e smaltire gli imballaggi in cui questi sono stati contenuti sia per adempiere agli obblighi di legge e quindi non incorrere in pesanti sanzioni, sia per salvaguardare e tutelare l’ambiente.
I contenitori in questione possono essere di tipo plastico o metallico, e possono avere diverse misure e capacità. La loro classificazione e il successivo smaltimento nell’impianto dedicato viene fatta in base alla sostanza con la quale sono stati a contatto e al materiale in cui sono realizzati.
Questo tipo di recipienti a prescindere dal volume, quindi partendo dai flaconi per arrivare fino anche alle cisterne, non possono in alcun modo essere trattati per eliminarne i residui eludendo la filiera che ne organizza lo smaltimento, perché qualora questi venissero a contatto con il suolo o con la rete fognaria contribuirebbero ad inquinarla.
Il recupero degli imballaggi pericolosi è un processo che deve seguire l’iter previsto dalla normativa e coinvolgere personale specializzato e di certificata professionalità, perché per recuperare questi materiali in maniera corretta è imprescindibile disporre degli impianti e dei mezzi deputati al loro trattamento.
Per l’attribuzione del corretto codice CER a questo tipo di imballaggi può essere necessaria l’analisi chimica dei residui contenuti, in questo modo la gestione della filiera di recupero e smaltimento sarà conforme alle disposizioni in vigore e garantirà al produttore l’adempimento e il rispetto delle normative previste.
Va ricordato che, come segnalato all’interno dell’Elenco Europeo dei Rifiuti, possono considerarsi imballaggi pericolosi anche quei contenitori che nello specifico non hanno raccolto sostanze chimiche tossiche o inquinanti, ma ne sono stati contaminati e perciò avranno bisogno di essere trattati in modo analogo agli imballaggi pericolosi propriamente detti.
Impianto di smaltimento rifiuti speciali pericolosi
Ecodep ha implementato un impianto dedicato allo smaltimento di rifiuti di imballaggi contaminati, strutturato su due linee:
_ linea dedicata al trattamento degli imballaggi in metallo che hanno contenuto vernici, resine, inchiostri, oli lubrificanti, etc
_ linea dedicata al trattamento degli imballaggi in plastica che hanno contenuto sostanze chimiche e affini.
Grazie ai trattamenti sia i rifiuti plastici che metallici possono essere riciclati e tornano a vivere come materia nuova all’interno del ciclo produttivo.
La linea di trattamento degli imballaggi in metallo effettua la frantumazione e la bonifica degli stessi dagli inquinanti in modo da ottenere un prodotto pronto per il riuso. Tale materia prima, essendo idonea per la fusione, è conferita alle acciaierie e utilizzata per la produzione di nuovi materiali impiegati in diversi settori (ad esempio tondini per l’edilizia).
La linea di recupero degli imballaggi in plastica sottopone i rifiuti a trattamento meccanico e a lavaggio spinto, ottenendo materia prima di qualità e priva di impurità. La linea inoltre è dotata di un sistema di separazione della plastica poliolefinica, quali polietilene (PE) e polipropilene (PP), da quella non poliolefinica in funzione del peso specifico.
Le materie plastiche ottenute vengono riutilizzate nelle industrie di stampaggio ed estrusione: il PE viene impiegato ad esempio per realizzare tubi per l’irrigazione, nastri adesivi, etc mentre il PP viene solitamente reimpiegato per produrre contenitori di detersivi o detergenti. Il riuso della plastica recuperata sta trovando inoltre largo impiego anche nel settore dell’automotive e dell’arredamento.
Grazie a questo impianto Ecodep persegue la strategia europea del Circular and Green Economy action plan, mirata a incrementare l’efficienza d’uso delle risorse e a supportare un’economia basata sul totale riuso, recupero e valorizzazione degli scarti.