Smaltimento rifiuti di laboratorio. Garantire la sicurezza delle persone e degli ambienti

Smaltimento rifiuti di laboratorio. Garantire la sicurezza delle persone e degli ambienti

Laboratori scolastici e aziendali devono rispettare restrittive norme di gestione rifiuti per garantire conformità e benessere

Le aziende che operano nel settore chimico e farmaceutico sono ben consapevoli di produrre rifiuti speciali, quindi scarti che devono essere smaltiti secondo le disposizioni del Testo Unico Ambientale (d. lgs. 152/2006).
Ampliando la casistica, però, è il caso di precisare che qualunque laboratorio aziendale, così come quelli scolastici o universitari, è responsabile della produzione di residui da gestire come rifiuti speciali.
I rifiuti di laboratorio non sempre sono sostanze pericolose, ad ogni modo è importante seguire procedure di raccolta che non mettano a rischio la salute umana e siano conformi a quanto previsto dalla legge.
In questo articolo vediamo da vicino come vanno gestiti i rifiuti chimici e più in generale i rifiuti di laboratorio perché le operazioni di recupero e smaltimento rifiuti possano dirsi sicure per le persone e per l’ambiente garantendo il rispetto delle norme senza incorrere in sanzioni.

La raccolta differenziata è il primo passo per gestire i rifiuti di laboratorio

Dal momento che chi produce i rifiuti, per definizione del rifiuto stesso come di “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi” (d. lsg. 152/2006), deve provvedere alla gestione di questi residui, analizziamo le operazioni che deve seguire.
Precisiamo innanzitutto che i rifiuti speciali possono essere pericolosi e non pericolosi, ai fini del recupero o dello smaltimento ci sono operazioni diverse in base al tipo di rifiuto, ma entrambi devono essere gestiti in ottemperanza alle normative.
Iniziando dalla raccolta all’interno del laboratorio, questa deve sempre essere differenziata in modo da non compromettere il trattamento dei rifiuti che avverrà successivamente oltre evidentemente ad assicurare benessere e salubrità all’interno degli ambienti.

Identificare tutti i rifiuti, non solo le sostanze pericolose

Perché sia possibile la raccolta differenziata, i rifiuti speciali vanno identificati. I rifiuti chimici, infatti, devono essere stoccati in contenitori diversi per evitare reazioni chimiche accidentali che possono generare sostanze pericolose.
  
Evidentemente questo procedimento è necessario soprattutto per i
rifiuti tossici che il laboratorio ha prodotto, ma vale anche per i residui contaminati (per esempio guanti, asciugamani di carta o altro che è stato a contatto con sostanze chimiche) o per i contenitori e gli imballaggi contaminati.
  
L’identificazione dei rifiuti prevede che a ciascuno venga attribuita un’etichetta che specifica chiaramente il tipo di rifiuto in questione, la
quantità raccolta e la data in cui è stato stoccato nel contenitore.

La raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti chimici

I contenitori impiegati per la raccolta e la conservazione dei rifiuti chimici devono rispettare determinati criteri: sia tenendo conto dello stato dei residui che possono essere liquidi o solidi, per esempio, ma anche del materiale in cui è realizzato il contenitore, per alcuni dovrà essere di metallo, per altri in plastica.
  
I rifiuti chimici possono avere diverse classi di pericolo in riferimento alla salute umana, da situazioni meno rischiose per l’uomo che però producono irritazioni ad altre che compromettono la sicurezza in modo più serio come reazioni velenose o molto pericolose.
Anche per questa ragione è molto importante la raccolta differenziata e in contenitori idonei.
   
I rifiuti di laboratorio già all’interno di un contenitore possono essere raccolti senza che questo venga rimosso, mentre per i rifiuti chimici sfusi è importante prevenire successive reazioni chimiche accidentali dovute al contatto con altre sostanze o con l’acqua e per questo sono da preferire imballi individuali.
   
Al fine di garantire lo smaltimento dei rifiuti di laboratorio, i recipienti deputati alla raccolta dovranno essere compatibili con i prodotti che andranno a contenere, ermetici e infrangibili e provvisti di certificato UN per il trasporto (qualora debbano viaggiare su strade pubbliche).
In linea generale è importante che i contenitori non vengano riempiti per una quantità superiore ai tre quarti della capacità complessiva.
   
Per quanto riguarda lo stoccaggio, il luogo adibito a questo deve avere facile accesso da parte del personale perché vengano eseguiti i controlli e le ispezioni, deve essere in un ambiente fisicamente diverso dal laboratorio e dal magazzino e deve ricevere ventilazione adeguata.

Non solo laboratori aziendali ma anche laboratori scolastici e universitari

I laboratori aziendali, oltre che per la gestione diaria dei residui chimici, possono richiedere lo smaltimento di intere aree nel caso in cui vengano riqualificate o più probabilmente venga variata la destinazione d’uso.
   
In queste occasioni solo un partner nella gestione ambientale può intervenire per assicurare che le operazioni di recupero vengano effettuate secondo le normative. Si tratta infatti di circostanze nelle quali ci possono essere anche attrezzature e impianti magari obsoleti da smaltire, situazioni che richiedono l’intervento non solo di personale competente ma anche in possesso dei mezzi di trasporto per convogliare i rifiuti a recupero o smaltimento presso gli impianti dedicati.
  
I prodotti di scarto analizzati sin qui non provengono unicamente da laboratori aziendali ma anche da quelli di scuole e università. All’interno di queste strutture non sempre viene garantito il rispetto delle normative, soprattutto perché non sempre gli studenti sono debitamente formati o sufficientemente consapevoli dei rischi.
  
Anche nei laboratori scolastici e universitari è importante introdurre protocolli che regolamentino le procedure per la raccolta e il trattamento dei rifiuti chimici in modo da tutelare la salute delle persone e quella dell’ambiente.
I rifiuti di laboratorio, infatti, devono essere smaltiti come previsto anche nel caso di strutture didattiche. In questi contesti il tipo di rifiuto può essere analogo a quello prodotto da un laboratorio aziendale e per questo l’iter di trattamento non può essere diverso.
   
Per le scuole, gli istituti e gli atenei che necessitano di un servizio smaltimento rifiuti chimici, è utile avere un partner che operi nel settore e che possa aiutare ad implementare una gestione sostenibile degli scarti e dei rifiuti di laboratorio.

Lo smaltimento rifiuti e la documentazione da produrre

Trattandosi di rifiuti speciali, per i produttori operare in conformità della legge significa anche compilare la documentazione necessaria alla tracciabilità dei rifiuti.
   
Il Registro di carico e scarico è il documento che attesta la quantità di rifiuti, la loro tipologia e le caratteristiche specifiche degli scarti prodotti in una certa data. In un secondo momento viene riportata la data in cui questi vengono trasportati e conferiti agli impianti di destinazione per le operazioni di recupero o smaltimento.
   
I Registri di carico e scarico interessano quindi oltre alla produzione dei rifiuti, la fase successiva, cioè quella in cui i rifiuti di laboratorio vengono avviati al trattamento.
La compilazione di questo documento è obbligatoria per i produttori di rifiuti pericolosi, gran parte dei rifiuti chimici possiede l’attributo di pericolo, quindi per i laboratori diventa imprescindibile tenere questi registri.

Per quanto riguarda il trasporto, invece, il documento da redigere è il Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR), le cui copie spettano a tutti gli attori coinvolti dalla filiera di gestione dei rifiuti.

L’esperienza maturata da Ecodep nel settore

Ecodep in Sicilia è il punto di riferimento per i produttori di rifiuti speciali di qualunque tipo e anche nel caso dei rifiuti di laboratorio ha maturato competenze specifiche.
In questo specifico settore, l’intervento realizzato presso un’azienda farmaceutica ha consentito lo sgombero di un’intera area che ha comportato la gestione di sostanze pericolose e in particolare amianto, per consentirne la variazione di destinazione d’uso.
   
Dalla rimozione di apparecchiature poi avviate verso i percorsi di smaltimento e recupero previsti dalla normativa RAEE, all’analisi e al confezionamento delle sostanze chimiche presenti con l’organizzazione del trasporto anche in regime ADR, Ecodep ha provveduto ad eseguire l’operazione in modo veloce e tempestivo per assicurare la continuità delle attività aziendali.
Se vuoi conoscere nel dettaglio come si è svolto l’intervento, ne abbiamo parlato in questa case history.
   
Se anche la tua azienda o il tuo istituto hanno un laboratorio e vuoi sapere come implementare una gestione dei rifiuti in regola e che sia sostenibile per il benessere delle persone e dell’ambiente, o se hai bisogno di richiedere un intervento straordinario, contattaci e ti forniremo il supporto di cui hai bisogno.

Ecodep è specializzata nella gestione di rifiuti CER 150110* con due linee di trattamento specifiche.

Vuoi approfondire questo argomento? Abbiamo preparato un articolo con tutto ciò che occorre sapere sui rifiuti da imballaggi contaminati CER 150110*

Smaltimento Rifiuti speciali pericolosi e speciali non pericolosi

Smaltimento rifiuti: consigli per una corretta gestione

Scarica il nostro ebook per avere sempre a disposizione tutte le informazioni utili alla tua azienda e ai tuoi collaboratori per la gestione delle diverse tipologie di rifiuti.