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Nella gestione rifiuti la parte documentale ricopre un ruolo fondamentale. Il Registro di carico e scarico rifiuti è uno dei principali.
Quali sono i documenti che devono essere redatti nella gestione dei rifiuti? E i tempi per la loro compilazione? Chi è tenuto a farlo e come funziona la tracciabilità dei rifiuti con l’avvento della digitalizzazione? Chi deve tenere copia dei formulari e dei registri e per quanto tempo devono essere conservati?
Queste sono solo alcune delle domande inerenti alla documentazione dedicata ai rifiuti speciali che i produttori si pongono con più frequenza.
Vediamo nel dettaglio come funziona il Registro carico e scarico rifiuti e quali sono le informazioni da sapere per operare nel rispetto delle norme e nella tutela dell’ambiente.
Nel caso di rifiuti speciali, quindi di residui e scarti provenienti dal settore agricolo, industriale, dei servizi o comunque produttivo, è imperativo agire in ottemperanza a quanto disposto anche per evitare multe, sanzioni o nel caso peggiore procedimenti penali.
Nel suo complesso, la gestione dei rifiuti offre al produttore iniziale l’opportunità di contribuire in modo virtuoso a modelli di economia circolare, optando per soluzioni di recupero o smaltimento più virtuose, orientate alla valorizzazione degli scarti.
Come il privato cittadino può fare con la raccolta differenziata, così le aziende possono veicolare un messaggio di impegno e attenzione alla sostenibilità.
Torniamo però alla documentazione e all’importanza di curarne compilazione e redazione secondo i tempi e le modalità disposte dalla normativa.
Che cos’è il Registro di carico e scarico rifiuti
Come si può facilmente intuire, questo documento riporta con precisione le informazioni relative ai rifiuti speciali prodotti e nello specifico fa riferimento a due momenti fondamentali, quello in cui i rifiuti vengono appunto prodotti e quello in cui vengono inviati agli impianti dedicati a recupero o smaltimento degli stessi.
I dati contenuti nel Registro sono relativi a qualunque tipo rifiuto, che si tratti di rifiuto non pericoloso o meno, ai fini della documentazione è importante che venga registrato in ogni caso.
Per la tracciabilità, infatti, è necessario indicare con precisione la quantità, la tipologia e le caratteristiche dello scarto con la data di produzione e successiva gestione.
Potremmo definire il Registro di carico e scarico un documento “dinamico”, intendendo in questo senso una carta che va aggiornata frequentemente, in base alla produzione dei rifiuti.
Per quanto riguarda il quadro normativo di riferimento, le indicazioni per la sua compilazione sono contenute all’interno del decreto legislativo dedicato ai rifiuti e alla loro gestione, il n. 152/2006 (poi aggiornato e integrato dalle modifiche successive) all’articolo 190 contenuto nella parte IV.
In questa sede sono indicate le tempistiche relative alla tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti che sono così definite: l’annotazione deve avvenire entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dall’avvio a recupero o smaltimento.
Il registro, inoltre, è un documento numerato che richiede di essere vidimato dalla Camera di commercio avente competenza territoriale.
La sede competente è quella della provincia in cui l’impresa ha sede legale o in cui è situata l’unità locale presso la quale viene tenuto il registro.
Le novità con il RENTRI
Il registro nasce evidentemente come documento cartaceo ma con l’entrata in vigore del RENTRI, il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, è destinato ad essere sostituito dal formato digitale.
La necessità di un monitoraggio più stringente da parte dell’autorità vigilante ma anche l’opportunità per i produttori e i gestori che effettuano le operazioni di trattamento successive di avere accesso in tempo reale a tutte le informazioni utili, rende il RENTRI uno strumento digitale trasparente e in definitiva più efficiente.
Il passaggio dalla documentazione cartacea a quella digitale, tuttavia, è stato gestito in modo graduale e progressivo:
- per le grandi imprese e gli operatori professionali sarà obbligatoria la tenuta del registro digitale a partire dal 13 febbraio 2025;
- per le imprese da 11 a 50 dipendenti l’obbligo arriverà dall’iscrizione delle stesse al RENTRI (possibile nelle date tra il 15 giugno e il 14 agosto 2025);
- per tutte le altre imprese sempre dal momento dell’iscrizione al RENTRI, che però è indicata nel perioda dal 13 dicembre 2025 e il 13 febbraio 2026.
Una volta avvenuto il passaggio da cartaceo a digitale, anche la vidimazione da parte della Camera di commercio sarà elettronica.
Quali sono i soggetti obbligati alla tenuta del Registro
Abbiamo citato le tempistiche previste per il passaggio dalla compilazione del documento cartaceo a quella digitale, ma chi è tenuto a compilare il registro?
I soggetti interessati sono diversi e non si limitano al produttore iniziale, vediamo nel dettaglio quali sono.
L’obbligatorietà della tenuta dei registri è prevista per:
- i produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi (indicati all’interno dell’articolo 184 comma 3 del d. lsg. 152/2006);
- soggetti che effettuano le operazioni di raccolta e trasporto dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi;
- produttori di rifiuti speciali pericolosi che raccolgono e trasportano i propri rifiuti;
- gestori ambientali che svolgono le operazioni di recupero e smaltimento;
- soggetti che si dedicano ad attività di commercio e intermediazione senza detenzione;
- qualunque produttore di rifiuti pericolosi.
Registro carico e scarico rifiuti: istruzioni per la compilazione
Come anticipato, il produttore iniziale ha un massimo di dieci giorni lavorativi, contati da quando il rifiuto viene prodotto o avviato a recupero o smaltimento, per compilare il registro, ma vediamo quali sono le informazioni richieste.
A prescindere dall’introduzione del RENTRI, questo documento può essere compilato attraverso sistemi gestionali informatici e successivamente stampato secondo i due modelli previsti (modello A e B indicati dal decreto ministeriale 148/1998).
Le diverse sezioni prevedono un frontespizio in cui vanno inserite le informazioni e l’anagrafica dell’azienda specificando il tipo di attività svolta.
Una parte è dedicata all’operazione da registrare, specificando se si tratta di carico o scarico, quindi di dati relativi alla produzione o all’avvio alle operazioni di smaltimento o recupero.
Per ciascun rifiuto vanno indicati codice CER di riferimento, di cui comunque va riportata la descrizione ufficiale, lo stato fisico, la classe di pericolosità se presente e il codice relativo all’operazione di recupero o smaltimento prevista. Inoltre, per ogni rifiuto classificato va specificata la quantità.
Dal momento che non sono previste cancellature, il registro dispone di una parte riservata ad annotazioni sulla quale è possibile inserire eventuali correzioni.
Le diverse copie di questo documento sono tenuti presso gli impianti di produzione, stoccaggio, recupero e smaltimento, nelle sedi dei soggetti che si occupano di raccolta e trasporto e in quelle di commercianti ed intermediari.
I registri di carico e scarico rifiuti devono essere conservati per almeno tre anni a partire dalla data dell’ultima registrazione.
Perché è importante non fare errori
Abbiamo detto dell’importanza della documentazione ai fini della trasparenza e di una completa tracciabilità dei rifiuti, ciò che è rilevante sottolineare è quanto questi documenti, tanto i registri come i formulari di identificazione, debbano essere compilati nel modo corretto.
Le sanzioni da parte delle autorità di controllo, che possono far richiesta dei registri in qualunque momento, possono infatti riguardare imprecisioni o errori nelle informazioni relative ai rifiuti così come attribuzioni errate dei codici CER.
Per assicurarsi una gestione conforme del comparto dei rifiuti, è importante scegliere un partner di fiducia che, con comprovata esperienza e competenza nel settore, possa garantire alle aziende un supporto concreto anche nella gestione della documentazione.
Ecodep è il gestore ambientale che offre un servizio completo che oltre alle operazioni pratiche previste dalla filiera, propone servizi di consulenza e assistenza per la compilazione di tutti i documenti previsti, a partire proprio dal Registro di carico e scarico rifiuti.
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