Gestione olio esausto, da rifiuto a risorsa

Gestione olio esausto. Da rifiuto a risorsa.

La corretta gestione dei rifiuti permette di recuperare gli oli vegetali e trasformarli in nuova materia, promuovendo l’economia circolare.

Nel settore della ristorazione, ma più in generale in tutte le attività del comparto HoReCa, l’olio vegetale esausto è uno scarto da trattare con molta attenzione dal momento che, se non smaltito correttamente, può rivelarsi estremamente dannoso per le risorse naturali e per l’ambiente.
L’
olio esausto, però, dimostra di essere un residuo con grande potenziale, vediamo come può essere valorizzato se inserito in un percorso di economia circolare.
  
Prima di tutto occorre precisare un fatto: per i produttori di questo rifiuto speciale non è possibile il conferimento in autonomia presso gli ecocentri, al contrario è necessario rivolgersi non solo ad un
gestore ambientale, ma a uno che sia socio C.O.N.O.E. (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento di oli e grassi vegetali e animali esausti).
Unicamente chi è parte del consorzio infatti è autorizzato a trattare questo residuo.
  
Abbiamo già descritto nel nostro blog cosa preveda la normativa per la raccolta e il trattamento dell’olio esausto, in questo articolo approfondiamo invece l’aspetto che lo rende una
risorsa e quindi che ne aumenta il valore.
Vediamo quindi come si svolgono le operazioni di recupero che portano l’olio a fine vita a rientrare nel ciclo produttivo.

L’olio vegetale esausto: recuperarlo per dargli un nuovo ciclo di vita

Come abbiamo detto, la dispersione nell’ambiente dell’olio a fine vita costituisce un grave danno sia per le risorse idriche e le falde acquifere che per il terreno e il sottosuolo. È da diverso tempo quindi che i quadri normativi, tanto quelli previsti dalla Commissione Europea che quelli nazionali, regolano il corretto smaltimento di questo scarto.

  

Per la sostenibilità ambientale, però, la tutela degli ecosistemi va coniugata ad un uso più consapevole delle risorse e delle materie prime a disposizione: in quest’ottica anche per gli oli esausti è possibile il recupero in modo da trasformare un rifiuto in una risorsa che può essere nuovamente immessa nel ciclo produttivo in un paradigma circolare.

I trattamenti di recupero consistono nella pulizia dell’olio esausto presso impianti specializzati in cui viene purificato e raffinato per essere riutilizzato o trasformato in altri prodotti.
I processi mediante cui si ottiene un prodotto che torna ad acquisire valore sono operazioni di rigenerazione dell’olio: in questo modo si ottengono lubrificanti, biodiesel ma anche inchiostri, candele, saponi e tensioattivi, cioè composti organici impiegati nei detergenti.
  
In particolare, l’
olio vegetale esausto può diventare materia prima secondaria: per esempio olio adatto alla miscelazione con olio minerale lubrificante, materiale per la produzione di bitumi stradali, mangimi animali o, come anticipato, biodiesel, saponi e biogas.

Le categorie di olio esausto

L’olio esausto non è tutto uguale e di conseguenza anche il percorso di riciclo non è sempre lo stesso. Se è vero che sia oli e grassi vegetali e animali sia oli minerali di scarto possono avere un nuovo ciclo di vita, le operazioni di raccolta e trattamento per il loro recupero non sono analoghe.
A partire dalla provenienza degli scarti, si hanno tre tipologie di olio esausto:

  • oli chiari: sono gli scarti ottenuti dalle lavorazioni industriali che però possono essere rigenerati con più facilità per mezzo di operazioni quali filtraggio e centrifuga;
  • oli scuri: provengono dalle macchine e per questo hanno subito trasformazioni a livello chimico-fisico;
  • oli solubili: sono gli oli che provengono dalla frittura e dall’utilizzo in cucina.
       

Le caratteristiche dell’olio determinano appunto i processi con i quali viene trattato: è possibile infatti intervenire mediante rigenerazione, combustione o termodistruzione.

Smaltire correttamente l’olio: come si fa?

Lo smaltimento dei rifiuti speciali deve avvenire secondo quanto previsto dalla normativa; se per i rifiuti domestici è sufficiente fare la raccolta differenziata, per i rifiuti che provengono dal settore produttivo occorre fare affidamento ad operatori autorizzati e in qualche caso, come per lo smaltimento dell’olio esausto, iscritti a consorzi nazionali.
   

Il rispetto delle norme e la tutela dell’ambiente sono i cardini di una gestione dei rifiuti oculata: nel caso dell’ olio vegetale esausto è fondamentale raccoglierlo in contenitori idonei una volta raffreddato per evitarne la dispersione.
  

Ma le attività di gestione per i produttori non si limitano alla raccolta e alla consegna a gestori ambientali autorizzati, è infatti altrettanto importante avere cura degli impianti, nello specifico degrassatori e condensagrassi il cui scopo è evitare che i residui di oli e grassi vegetali finiscano negli scarichi delle acque reflue.
Di fatto questo è un primo trattamento grazie al quale l’acqua viene separata dalle sostanze grasse e oleose. È perciò determinante per evitare l’inquinamento dell’ambiente mantenere questi impianti puliti con regolarità.

Una volta raccolto, l’olio a fine vita viene trasportato presso gli impianti di rigenerazione su mezzi dedicati da parte di aziende autorizzate.

L’economia circolare e il recupero degli scarti

Secondo il modello di produzione circolare, gli scarti di fatto non sono rifiuti destinati ad essere smaltiti, ma residui che grazie a trattamenti e attività specifiche tornano a far parte del ciclo produttivo.
La sostenibilità richiede al settore industriale di ridurre il proprio impatto nei confronti del pianeta e la gestione dei rifiuti è un elemento cruciale in questa sfida. Trasformare in una risorsa ciò che prima era uno scarto contribuisce inoltre a restituire valore economico a qualcosa che prima era unicamente un costo.
   

Per i produttori aderire ad un percorso di economia circolare è non solo necessario dal punto di vista normativo, ma anche una pratica che dimostra allineamento nei confronti delle direttive espresse dall’Unione Europea prima ancora che dal Legislatore italiano.
Nel settore della ristorazione, la gestione degli scarti offre una grande opportunità per veicolare un messaggio di impegno e consapevolezza in riferimento all’ambiente.

Ecodep e l’impegno a creare valore

Come partner delle aziende che scelgono una filiera trasparente per la gestione dei rifiuti, Ecodep si propone alle attività del comparto della ristorazione con una serie di servizi dedicati e personalizzabili in base alle specifiche esigenze di ogni esercizio.
Dalla fornitura dei contenitori per la raccolta e lo stoccaggio dell’olio vegetale esausto ai servizi di ritiro e lavaggio dei contenitori stessi, il nostro obiettivo è rendere l’intero processo efficiente per permettere ai gestori di concentrarsi sul cuore delle loro attività.

   

Mettiamo a disposizione una gestione completa delle attività che contempla anche la manutenzione degli impianti presso le strutture di ristorazione oltre alle attività di raccolta e trasporto con mezzi propri presso impianti che effettuano le operazioni di recupero dell’olio usato secondo quanto previsto dalle normative.

Con un modello circolare che segue il corretto smaltimento dei rifiuti e valorizza gli scarti trasformandoli in risorse proponiamo un servizio puntuale e affidabile.
Contattaci per richiedere una consulenza personalizzata e scoprire come possiamo rendere più facile la gestione degli scarti nella tua attività.

Ecodep è specializzata nella gestione di rifiuti CER 150110* con due linee di trattamento specifiche.

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