La classificazione dei rifiuti deve essere effettuata dal produttore dei rifiuti (quindi dalle aziende). La corretta classificazione del tipo di rifiuto è responsabilità del produttore e, di conseguenza, questi è responsabile della gestione conforme degli stessi.
La normativa definisce rifiuto “qualsiasi sostanza od oggetto che rientri nelle categorie riportate nell’allegato I e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”.
L’attribuzione del codice CER – o codice EER – è fondamentale per stabilire tutti i passaggi della gestione, soprattutto quando si parla di rifiuti speciali pericolosi.
Vuoi individuare il corretto codice CER da attribuire ai tuoi rifiuti?
Rifiuti pericolosi
Un rifiuto pericoloso è un rifiuto urbano o un rifiuto speciale che, a differenza degli altri rifiuti, contiene un’elevata dose di componenti pericolosi o inquinanti. Questi rifiuti sono identificati dal relativo codice CER, seguito da un asterisco (*).
Questi rifiuti devono essere resi innocui, cioè trattati in modo da ridurne la pericolosità prima di essere avviati al recupero o allo smaltimento.
Rifiuti speciali
Un rifiuto speciale è un rifiuto derivante da lavorazioni industriali, attività commerciali e attività sanitarie, oltre ai rifiuti derivanti dall”attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti da trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi.
Anche macchinari e apparecchiature deteriorati ed obsoleti, così come i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso o le parti di essi sono rifiuti speciali.
Conoscere i codici CER dei rifiuti prodotti è fondamentale, sia per evitare sanzioni che per salvaguardare l’ambiente e le persone.
Codici CER o codici EER?
Il Catalogo Europeo dei Rifiuti (Codice CER) e l’Elenco Europeo dei Rifiuti (codice EER) sono due nomi che identificano lo strumento da utilizzare per la classificazione dei rifiuti e per la corretta redazione di tutte le documentazioni correlate come il FIR e i registri di carico e scarico.
EER = Elenco Europeo dei Rifiuti
È il catalogo in cui sono riuniti i codici identificativi di tutti i rifiuti, istituito con la Decisione 2000/532/CE e successive modificazioni ed entrato in vigore l’1.1.2002.
CER = Catalogo Europeo dei Rifiuti
Il Catalogo Europeo dei Rifiuti è l’elenco dei codici che permettono la classificazione dei rifiuti (mediante il Codice Europeo del Rifiuto, CER) secondo la direttiva 75/442/CEE.
I codici CER – o codici EER – sono delle sequenze numeriche di sei cifre riunite in coppie, che permettono di identificare il rifiuto in modo univoco, indicandone anche l’eventuale pericolosità.
Le prime due cifre del codice CER identificano il numero del capitolo corrispondente all’attività che produce il rifiuto.
La seconda coppia di cifre identifica il processo con il quale è generato il rifiuto.
Le ultime due cifre identificano il tipo di rifiuto stesso.
Come classificare correttamente i rifiuti?
Con lo scopo di migliorare sempre di più la gestione dei rifiuti e tutelare efficacemente l’ambiente, direttive europee e direttive nazionali sanciscono le norme per la gestione dei rifiuti.
I riferimenti normativi sono molteplici e la classificazione dei rifiuti è soggetta a frequenti modifiche. I criteri per la classificazione dei rifiuti pericolosi, come i criteri per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle attività produttive, sono trattati nel documento “Linee guida sulla classificazione dei rifiuti” redatto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).
La classificazione dei rifiuti avviene in tre differenti fasi successive.