L’olio utilizzato per le fritture può diventare energia e carburante per le nostre case e per i nostri veicoli. È la sfida che Eni ha lanciato, assieme a Conoe, il Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi esausti, stringendo un accordo per favorire il riutilizzo degli scarti delle fritture per alimentare le bioraffinerie di Eni (prima quella di Venezia e, il prossimo anno, quella di Gela).
Il Consorzio, secondo l’accordo sottoscritto con Eni, grazie alla propria rete di aziende specializzate nella rigenerazione degli oli e dei grassi vegetali e animali utilizzati, sarà la chiave di volta del progetto per la produzione di carburanti green (diesel, nafta, Gpl).
Si stima che, con l’avvio della produzione della bioraffineria di Gela nel 2018, Eni sarà in grado di acquistare, dalle aziende aderenti al Conoe, ben 65mila tonnellate di oli usati.
IL RISPARMIO PER L’AMBIENTE IN CIFRE
La convenienza dell’operazione non interesserà solo le due realtà industriali, ma anche l’ambiente. Secondo le stime del Consorzio, si potranno risparmiare fino a 3.130 kg di CO2 per ogni tonnellata di biodiesel prodotto e consumato. Inoltre, nella produzione di una tonnellata di biodiesel con oli esausti, si potranno risparmiare fino a 1,9 metri cubi d’acqua.
L’EVOLUZIONE DEL PROTOCOLLO ENI-CONOE? IL RICICLO DELL’OLIO ESAUSTO DOMESTICO
Grazie all’incremento del fabbisogno di oli esausti di cui necessiterà Eni per sviluppare e mantenere la produzione di biocarburante, si apre la strada a una politica di recupero dell’olio utilizzato nelle cucine delle case italiane. Ciò potrà avvenire grazie agli accordi con le PA locali e alle aziende pubbliche di raccolta dei rifiuti domestici.
[fonte:comparasemplice.it]
ECODEP – smaltimento rifiuti
Ecodep fa parte del CONOE (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento degli Oli e grassi vegetali e animali Esausti) e si occupa anche di:
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Recupero oli vegetali esausti
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Recupero delle miscele oleose
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Acque e reflui di sentine